L’ECCEZIONALE PATRIMONIO STORICO DI BALMAIN

STAGIONE 1, EPISODIO 2 :

Da una péniche musicale che scivola nel centro di Parigi alle sfilate sotto le stelle dedicate ai partecipanti dello show virtuale, durante i lunghi mesi di lockdown e di preoccupazione che hanno segnato il 2020 Olivier Rousteing ha supervisionato una serie di soluzioni innovative per presentare la sua visione dell’ottimismo tipico di Balmain e del suo patrimonio storico. Questo secondo episodio de L’Atelier Balmain esplora la grande passione che Olivier Rousteing mette in campo nell’adattare lo straordinario lascito di Pierre Balmain alle generazioni di oggi.

BALMAIN-SUR-SEINE

I festeggiamenti del luglio 2020 per celebrare il patrimonio storico della Maison Balmain non potevano essere più parigini. Persino il mezzo di trasporto scelto come cornice dell’evento era un vero emblema della capitale: parliamo della péniche, un’enorme chiatta a lungo usata per il trasporto fluviale delle merci lungo la Senna, il fiume che attraversa il centro di Parigi. 
La sfilata sulla péniche è stata davvero speciale, con un ponte luminoso fatto di specchi ad accogliere ventuno modelle, una dozzina di danzatori, Olivier Rousteing e Yseult, una delle sue cantanti francesi preferite, nel cuore della Parigi storica, dalla torre Eiffel fino all’ombra di Notre Dame. Il percorso unico della sfilata è espresso dal suo titolo peculiare: Balmain-sur-Seine.

In una Parigi segnata dal distanziamento interpersonale, i parigini sono stati invitati a vedere il défilé e ad ascoltare l’incredibile voce di Yseult dalle sponde del fiume o da uno dei tanti ponti che attraversa la Senna. E proprio sui meravigliosi ponti erano presenti altri ballerini. Rousteing ha lavorato insieme al collaboratore di Beyoncé Andrew Makadsi e al coreografo francese Jean-Charles Jousni per garantire che lo spettacolo e la musica sulla péniche Balmain corrispondessero alla perfezione alle performance dei ballerini sui ponti. E, per richiamare il più possibile il patrimonio storico della Maison, le modelle di Balmain-sur-Seine indossavano un mix di fantastiche creazioni dagli archivi Balmain insieme ad alcuni dei design più recenti di Olivier Rousteing.

LA SELEZIONE BALMAIN-SUR-SEINE

Per Balmain-sur-Seine, la storica della Maison Julia Guillon ha messo in rilievo la ricchezza dei 75 anni di storia di Balmain creando una selezione degli stili più emblematici del passato dagli archivi della Maison. Le modelle sulla péniche indossavano creazioni del fondatore Pierre Balmain e anche dei suoi successori, inclusi abiti firmati da Erik Mortensen e Oscar de la Renta.

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SFILATA BALMAIN PRIMAVERA 2021

Esattamente come con Balmain-sur-Seine, l’estate precedente, la sfilata di settembre della Maison si è affidata a strumenti nuovi e a metodi innovativi per trasmettere un messaggio fondato chiaramente sul patrimonio storico unico di Balmain, fatto di audacia e ottimismo in tempi difficili.

Infatti, la sfilata della Maison che si è tenuta a settembre non assomigliava a nessuna sfilata mai vista prima. Ad esempio, visto che gli amici della Maison, i colleghi e i VIP non avrebbero potuto partecipare, Rousteing e il suo team hanno deciso di includerli digitalmente, occupando le prime file con ampi schermi su cui sarebbero poi comparsi dei volti ben noti (tra cui quelli di Anna Wintour, Claudia Schiffer, Cara Delevingne, Jennifer Lopez e Cindy Crawford), di ritorno alla Fashion Week di Parigi quanto meno per una sfilata.

La sfilata della Primavera 2021 di Olivier Rousteing per Balmain, che si è svolta la sera del 30 settembre su uno speciale palco temporaneo all’interno del meraviglioso Jardin des Plantes di Parigi, giardino che vanta quattro secoli di storia, aveva in serbo diverse sorprese.

Tra di esse, l’apertura della sfilata è stata a dir poco inusuale

Di solito, lo stilista esce in passerella per il saluto di commiato al pubblico soltanto alla fine della sfilata. Invece, al défilé Balmain per la Primavera 2021, la presentazione è iniziata proprio con Olivier Rousteing seduto su una sedia nel bel mezzo dell’ampio palco. Intorno a lui, hanno iniziato a sfilare disinvolte Amalia, Axelle, Barbara, Charlotte, Sonia e Violeta, sei modelle che gli esperti di moda parigina ricorderanno bene per il loro glorioso passato. Rousteing, lavorando a braccetto con il grande storico della moda Olivier Saillard, ha riunito queste modelle leggendarie per ricreare l’atmosfera unica delle sfilate da salotto che si svolgevano durante i primi anni di attività di Pierre Balmain. Prima che, a partire dagli anni ’70, prendesse piede la moderna versione della sfilata che tutti conosciamo, Pierre Balmain, come tutti gli altri couturier parigini, era solito presentare i suoi ultimi modelli al centro di piccoli salotti, tipicamente nella sede Balmain, vendendo le collezioni direttamente ai clienti seduti intorno alle modelle. In questi ambienti controllati, il cliente era ben più importante dei media e ogni creazione che sfilava era accompagnata da un commento grazie al quale venivano spiegati i dettagli e l’ispirazione dell’esemplare.

Rousteing e Saillard hanno optato per questa atmosfera nostalgica, a cui hanno abbinato citazioni di Pierre Balmain registrate in inglese e francese per sottolineare uno dei temi centrali della serata: il patrimonio storico.

IL MOTIVO PB LABYRINTH

Quando Pierre Balmain disegnò le prime versioni di questo labirintico motivo ripetuto, ormai cinquant’anni or sono, pare avesse tratto ispirazione dagli intriganti ed eleganti labirinti degli splendidi giardini rinascimentali francesi. Balmain era un grande ammiratore dei castelli e dei giardini classici di Francia, a cui aveva infatti dedicato molti dei nomi delle sue collezioni sartoriali. Questo motivo ingegnoso e labirintico esprime il suo amore per l’unicità del savoir-faire francese. Una prima versione del design venne introdotta nel décor della prima boutique Balmain nell’Upper-East-Side degli anni ’70; a Pierre Balmain piacque talmente che decise di riproporre questo peculiare motivo della Maison sul prêt-à-porter maschile e femminile e su parecchi accessori

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LA RINASCITA DI UN MOTIVO

Olivier Rousteing: “Fin dall’adolescenza, mi appassionava la grande capacità che può avere un grafica forte, composta da un monogramma caratteristico e ben disegnato, di trasmettere un’identità. Per questo, non appena ho scoperto che Pierre Balmain aveva abbozzato e sviluppato delle idee sul monogramma “PB”, ormai molto tempo fa, non vedevo l’ora di riscoprire la freschezza e il potere dei suoi disegni. Da quanto ho potuto apprendere dai nostri archivi, sembra che le prime idee di Monsieur Balmain per questo motivo risalgano a tempi lontani: alcuni dei sui schizzi iniziali possono essere datati addirittura intorno ai primi anni ’60. Dopo ben cinquanta o persino sessant’anni dopo, le sue idee sono ancora interessanti e coinvolgenti. Avevo capito subito che avrei dovuto dare una ventata di novità al motivo, introdurre una versione moderna di quel design a labirinto”.

LA COLLEZIONE 1945

Olivier Rousteing si è anche affidato al team degli accessori affinché lo aiutasse a sviluppare una nuova linea di borse che sarebbero state interamente coperte da una versione jacquard del motivo.

Le nuove borse con motivo PB, parte della collezione appropriatamente intitolata 1945, si affidano a un tessuto jacquard extra spesso, da due colori e tre dimensioni, con decori dall’aspetto vintage che richiamano i medaglioni, i bottoni e i simboli dorati che adornano le creazioni della Maison sin dagli inizi di Pierre Balmain (e che sono una firma condivisa dalle collezioni tanto del fondatore quanto di Olivier Rousteing).

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LA COLLEZIONE DI BORSE DA VIAGGIO 1945

Olivier Rousteing: “La storia della vita del nonno di Pierre Balmain, Alexandre Balmain, è davvero incredibile. Fece carriera nel XIX secolo come venditore ambulante, viaggiando in tutta l’Europa centrale con la sua valigiona piena di merce, vendendo gioielli, nastri e accessori metallici a clienti francesi, svizzeri e tedeschi.

Sapendo che Alexandre fece fortuna con i suoi viaggi d’affari e che usò i profitti per costruire la stupenda casa della famiglia Balmain nel centro di Saint-Jean-de-Maurienne, il villaggio dove nascerà Pierre Balmain, è decisamente consono che la nostra nuova collezione trovasse ispirazione nella meravigliosa valigia che Alexandre Balmain si portava sulle spalle in tutta Europa, centocinquant’anni fa.

Insieme al mio team per gli accessori, ci siamo rivolti ai migliori artigiani di Francia e Italia per creare e lanciare la prima collezione di valigie e borse da viaggio Balmain, tutte ispirate alla classica valigia di Alexandre Balmain.

Per la collezione Pre-Autunno 2021, Olivier Rousteing continua a giocare con le infinite opzioni offerte dal motivo PB-Labyrinth, di recente reintroduzione.
Questo motivo, spiega Rousteing, è davvero camaleontico: si adatta perfettamente a ogni stile e situazione (dalla tuta da ginnastica ai completi sartoriali, dalle clutch alle borse a tracolla) e, come è evidente dai design di questa collezione, funziona particolarmente bene se abbinato a versioni dalle dimensioni contrastanti e/o dai colori differenti, oppure se aggiunto sopra a un motivo lavorato a maglia, incluso il motivo a quadri e principe di Galles.

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Rousteing e il suo team di design hanno superato loro stessi esplorando le tante possibilità del motivo PB, per una collezione che nasce da una sfida in stile “Dov'è Wally?”. Si deve infatti affinare lo sguardo e avvicinarsi bene per trovare le piccole iterazioni del motivo, discrete e tono su tono, e poi fare un passo indietro per riconoscere il posizionamento delle iniziali avvolte l’una sull’altra, tanto sulle nostre giacche trapuntate quanto sugli ammalianti modelli arricchiti da Swarovski.
Richiamando l’abitudine di Pierre Balmain di fotografare le sue creazioni all’esterno dell’ingresso del primo negozio della Maison, Rousteing ha immortalato l’intera collezione sulle strade di Parigi, o meglio, affacciato sulla strada: infatti, Rousteing stesso insieme ai modelli sono rimasti dietro alle enormi vetrine della boutique di Saint-Honoré per rispettare l’obbligo di distanziamento interpersonale.

NOIR DI YSEULT

Nel febbraio 2021, Olivier Rousteing insieme a tutto il team Balmain ha accolto con entusiasmo la vittoria di Yseult come nuovo miglior talento di Francia dell’anno ai Victoires de la Musique, versione francese dei Grammy. Sette mesi prima, Yseult aveva accompagnato la péniche riconfigurata da Balmain, insieme a Olivier Rousteing e alle sue modelle e ai ballerini, per cantare sotto il sole di Parigi delle meravigliose composizioni in occasione della presentazione Balmain-sur-Seine.

Yseult è famosa per il suo approccio moderno allo stile tradizionale della musica di varietà francese. “Sono cresciuta ascoltando Edith Piaf, Barbara, Jacques Brel, Lara Fabian, Patricia Kaas”, ha spiegato l’artista al Guardian dopo la vittoria. “L’essenziale classicismo alla francese delle loro canzoni è l’elemento che ho sempre desiderato per la mia stessa musica”.

Allo stile musicale tradizionale, Yseult aggiunge alle sue canzoni una voce moderna e impegnata, un richiamo a una vera uguaglianza etnica e alla body positivity. Un anno fa ha lanciato la canzone “Noir”, che si sente in sottofondo a questo episodio. Ancora una volta aprendo con il leggendario accompagnamento di voce e piano tipico della musica francese, Yseult riesce ad andare ancora più a fondo, come fa sempre, celebrando la sua bellezza al contempo ricordando le difficoltà del quotidiano.

Nel suo comunicato stampa per la presentazione Balmain-sur-Seine, Olivier Rousteing parla dei tragici eventi di violenza razzista del 2020 e di come l’abbiano profondamente colpito, ma anche di come sia riuscito a trovare la speranza nella grande risposta popolare di cui siamo stati tutti testimoni, con le strade di Francia e Stati Uniti invase dalla folla. “I rinnovati appelli per la giustizia e l’uguaglianza che si sentono oggi per le strade di tutto il mondo sono reazioni a perdite tragiche, ma la loro forza crescente ci permette di sognare un cambiamento da tempo agognato e ora accelerato da un nuovo crogiolo di giovani pieni di energia e talento, ciascuno con una propria voce, determinata e diversa”.
Rousteing crede fermamente che il progresso sia possibile e questa sua convinzione è chiaramente espressa in ciascuna delle canzoni e delle danze selezionate per il momento Balmain-sur-Seine.

 

Casser les codes ouais, ouais, toute ma life ouais, ouais
Tracer ma route ouais, ouais, toute ma life ouais, ouais
Noir et fière de l'être, ça, c'est toute ma life, ya, ya, ya
Tout est noir, tout est noir
Dans ma vie que tout est noir

Serrer les dents, toute ma life, tout est noir dans ma life
Serrer les dents, toute ma life
Toute ma life
Toute ma life
Toute ma life

 

Spezzare gli schemi sì, sì, tutta la mia vita sì, sì
Tracciare la mia strada sì, sì, tutta la mia vita sì, sì
Nera e fiera di esserlo, questa è tutta la mia vita ya, ya, ya
Tutto è nero, tutto è nero
Nella mia vita com’è tutto nero

Stringere i denti, tutta la mia vita, tutto è nero nella mia vita
Stringere i denti, tutta la mia vita
Tutta la mia vita
Tutta la mia vita
Tutta la mia vita

    • Video Credits:

      01 : Video of Balmain-Sur-Seine Courtesy of Balmain, ©Balmain, All Rights Reserved
    • 02 : Video of Balmain Spring 2021 Runway. ©Balmain. All Rights Reserved
    • Photo Credits:

      03 : ©Patrimoine Balmain, All Rights Reserved
    • 04 : ©Balmain, All Rights Reserved
    • Credits :

      Balmain Creative Director: Olivier Rousteing
    • Music: “Noir” by Yseult
    • Artists—Composers of “Noir”: Yseult, Ziggy Franzen, Romain Descampe
    • Label: Believe Music (on behalf of Naïve /Y.Y.Y.); Sony ATV Publishing and 1 Music Rights Societies
    • Additional Podcast Episode Music: Jean-Michel Derain
    • Episode Direction and Production: Seb Lascoux
    • Balmain Historian: Julia Guillon
    • Episode Coordination: Alya Nazaraly
    • Research Assistance: Fatoumata Conte and Pénélope André
    • Digital Coordination/Graphic Identity: Jeremy Mace
    • Episode researched, written and presented by John Gilligan
    • To explore further:

      Pierre Balmain’s Autobiography: My Years and Seasons, Doubleday, 1965