IL TERZO BALMAIN FESTIVAL

28 SETTEMBRE 2022

Portando avanti la sua predilezione per il formato concerto/sfilata per la presentazione delle nuove collezioni, il terzo Balmain Festival ha messo in primo piano i design Renaissance abbinandoli alle performance di The Blaze, CKay e Shygirl.

Aperto a migliaia di persone dal vivo (e in streaming live per altrettante migliaia di spettatori), il terzo Balmain Festival ha mostrato la passione per il trio perfetto: amicizia, moda e musica. Ma questo non è tutto, ovviamente: il Balmain Festival ha continuato a raccogliere fondi a sostegno dell’opera essenziale di (RED) e The Global Fund per la lotto all’AIDS e la sua fine entro la nostra vita.

Ckay

Dal 2015, anno del lancio di “Chocolate City”, il team di design Balmain ha continuato ad ascoltare e riascoltare CKay. Olivier Rousteing era quindi molto lieto che questo artista portasse nella sfilata Balmain il suo unico Emo-Afrobeat.

Balmain Third Festival Ckay
Balmain Third Festival Ckay 2
Balmain Third Festival Ckay
Balmain Third Festival Ckay 2

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Shygirl

Il delicato falsetto di Shygirl gli è stato proposto per la prima volta da alcuni amici di Londra. Olivier Rousteing è stato molto felice di portarla oltremanica, per far conoscere le sue creazioni ludiche e sensuali durante il terzo Balmain Festival.

The Blaze

The Blaze (il duo francese di musica e video dei cugini Guillaume e Jonathan Alric) ha donato la sua fusione intrigante al Balmain Festival, tra stupendi film e musica per performance danzanti in movimento.

Balmain Cher Olivier Rousteing Festival Soring 2023

E, alla fine, la leggenda

Il Balmain Festival è la festa annua della Maison dedicata alle meravigliose possibilità che si aprono a chi combina il meglio di musica e moda. Per concludere il terzo festival, non poteva esserci artista migliore di Cher. Dopotutto, è dagli anni ’60 che questa artista riesce a dimostrare tutta la forza che sprigiona la combinazione di queste due arti.

Una vera innovatrice

“Sarebbe impensabile riassumere qui tutti i momenti che hanno segnato la storia del successo di Cher, tra dischi, premi, attivismo e momenti di grande rilievo culturale, ma c’è una parola che la rappresenta alla perfezione: trailblazer. Innovatrice. Cher è stata un’audace pioniera, una vera apripista, per oltre sessant’anni, senza mai rallentare, anzi, trascinandoci sempre insieme a lei nella sua coraggiosa marcia in avanti. Nonostante sia stata definita “dea del pop”, la sua versatilità musicale è più che evidente, spaziando dal folk all’arena rock. Da attrice, poi, sa portarci alle lacrime nei suoi ruoli drammatici e farci ridere di gusto quando opta per la commedia. L’appellativo di “icona di stile” non riesce neanche lontanamente a ricomprendere tutta la sua influenza su oltre mezzo secolo di storia della moda. Il suo costante impegno nell’attivismo è davvero esemplare in un’epoca difficile come la nostra, che ci porta a dover lottare per dei cambiamenti ormai da troppo tempo necessari. Con queste premesse, non vi era alcun dubbio sul fatto che Cher dovesse essere presente con noi oggi sulla passerella per la conclusione del festival di quest’anno”.

Olivier Rousteing

Crediti foto e video

    • Photos

      Fran Beltran, BFA, Getty

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