L’ERA ROUSTEING: “PRONTO, OLIVIER? SONO BEYONCÉ” IL SECONDO BALMAIN FESTIVAL
STAGIONE 2, EPISODIO 1:
IL PRIMO BALMAIN FESTIVAL
“Spesso, la musica è per me quello che per Proust era la famosa madeleine: un susseguirsi di note che fanno scattare una valanga di pensieri, ispirazioni e ricordi. Per me è impossibile immaginare un momento di creazione o di ispirazione senza che vi sia una musica che lo accompagni.
È stato proprio il legame tra il mio lavoro di design e la musica che, due anni fa, ha aiutato me e il mio team a esplorare la nostra sfilata portandola a livelli mai raggiunti prima. Nel 2019 abbiamo creato uno speciale momento Balmain che era a metà tra concerto e défilé, presentando la collezione maschile della Maison durante la Fête de la Musique a Parigi, che si svolge ogni anno e dura tutta la notte. Abbiamo costruito una struttura temporanea per il festival all’interno del meraviglioso Jardin des Plantes della capitale francese, alternando ai nostri modelli delle performance fantastiche di alcuni dei miei artisti internazionali preferiti. Erano disponibili 1500 biglietti gratuiti per chi desiderava unirsi a noi. Inoltre, le donazioni di questi ospiti e gli introiti delle vendite del merchandising in edizione limitata e di cibo e bevande del Balmain Festival sono stati devoluti a (RED) e al Global Fund per contribuire a vedere la fine dell’AIDS entro il corso della nostra vita”.
Olivier Rousteing
IL SECONDO BALMAIN FESTIVAL
“Ogni singolo minuto del nostro primo Balmain Festival del 2019 è stato indimenticabile. Quando mi sono svegliato, la mattina dopo, non riuscivo a pensare ad altro che a cominciare a lavorare per il nostro successivo festival musicale.
Ma il 2020 aveva in serbo un’amara sorpresa.
Ora, finalmente, abbiamo riconquistato l’opportunità di ritrovarci e vivere ancora una volta la bellezza dell’amicizia, il potere della musica e l’emozione di una sfilata parigina. Per questo ero davvero felice che, insieme al mio team, fossimo riusciti a organizzare il nostro secondo festival musicale Balmain alla fine del settembre 2021, in una delle scene musicali più prestigiose di Parigi: La Seine Musicale. Ancora una volta, il nostro palcoscenico ha messo in mostra un mix di musica e creazioni di moda.
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L’attiguo villaggio temporaneo del festival offriva food truck, bar e punti vendita per il merchandising. Per riflettere l’impegno della Maison per un mondo della moda moderno, più democratico e inclusivo, abbiamo aumentato non di poco il numero di membri della Balmain Army che hanno potuto partecipare al Balmain Festival. Nel 2019, siamo riusciti a offrire solo 1500 biglietti gratuiti, ma nel 2021 la folla stimata era di ben 6000 persone, che si sono scatenate acclamando i modelli in passerella e gli artisti.
A riprova del fatto che è stata davvero un’ottima idea far combaciare il il Balmain Festival con i festeggiamenti del nostro ultimo decennio. Quando nel 2011 ho avuto l’opportunità di diventare Direttore Creativo, forse non ero il candidato più atteso per la posizione. Da allora, ho sempre cercato di sfruttare questa opportunità e la mia posizione per spingermi oltre e ricercare un ulteriore cambiamento. Ho lavorato per far sì che le presentazioni, gli ambienti di lavoro e le campagne Balmain riflettessero l’autentica bellezza, diversa e variegata, del mondo odierno. E le sfilate, che una volta erano ad appannaggio esclusivo di pochi eletti della moda, ora sono aperte a sempre più appassionati”.
Olivier Rousteing
LE PERFORMANCE DEL FESTIVAL
“Musica e musicisti, ovviamente, sono sempre importanti per Balmain, e lo sono sempre stati fin dagli albori della Maison, quando Pierre Balmain vestiva le grandi artiste della sua epoca, inclusa Juliette Gréco, Dalida e la leggendaria Josephine Baker. Nei miei dieci anni alla Maison, insieme al mio team ho sempre intrecciato musica e moda, una stagione dopo l’altra. Il nostro secondo Balmain Festival era intriso dell’identità peculiare della Maison: sul palco della nostra sfilata/concerto, i nostri modelli sono stati raggiunti da alcuni dei miei musicisti preferiti. Il folto pubblico era in delirio durante le performance di Jesse Jo Stark, che ha anche interpretato un ruolo principale in Fracture, la recente serie drammatica di Balmain, Doja Cat, immediatamente dopo la fine della sfilata, e i Franz Ferdinand, che hanno concluso la serata”.
Olivier Rousteing
LA SFILATA DEL FESTIVAL
“Ora che stiamo avvicinandoci alla fine della pandemia (incrociamo le dita), ci rendiamo conto di quanto essa ci abbia cambiati. Abbiamo imparato troppe cose per tornare alle abitudini di prima. C’è un desiderio nuovo e forte di responsabilità, sincerità e libertà in ogni campo, compreso il modo in cui viviamo, ci vestiamo e agiamo. Questo nuovo mood è in perfetta armonia con lo spirito audace della Maison. Fra le sue fila, la Balmain Army ha sempre annoverato ribelli appassionati, veri e propri “troublemaker” ostinati, che si sentono particolarmente a loro agio quando si spingono oltre i limiti e nessuno può fermarli quando c’è da lottare e guardare avanti. La loro iconica nonchalance era estremamente evidente sul palco del Festival, e, quando associata alle eleganti silhouette della collezione, questa spavalderia ha contribuito a creare l’atmosfera incredibilmente intensa e seducente della sfilata.
Questi design maschili e femminili evidenziano il celebre savoir-faire della Maison, caratterizzato da tagli netti, precisione sartoriale e una straordinaria artigianalità da parte degli atelier della Maison Balmain e della leggendaria Maison de Lesage. La loro maestria nell’arte della moda parigina tradizionale appare evidente nei numerosi esempi di straordinarie tessiture metalliche, arricciature e pelli trapuntate. Questi maestri artigiani hanno dimostrato chiaramente che la finezza parigina può racchiudere in sé anche le ultime scoperte del XXI secolo, con tecniche innovative di stampaggio sapientemente adattate per creare decorazioni incredibili, tra 3D e drappeggio, per la prossima stagione.
Avrete notato che mi sono non poco ispirato al 2000, in particolare alla musica e ai musicisti di fine anni ’90/inizio 2000. Questi furono i miei anni formativi, gli anni della mia adolescenza. Con il senno di poi, capisco invece che quelle creazioni pop che un tempo liquidavo come piacevoli ma banali erano in realtà notevoli. In particolare, questa sfilata si ispira alle tante cantanti del periodo la cui bellezza e il cui talento sono stati ancor più valorizzati dalla loro audacia”.
Olivier Rousteing
Lo spirito di trasparenza e sincerità di quest’epoca mi ha spinto ad aggiungere tocchi molto emotivi a questa collezione, con numerosi elementi che fanno riferimento a un incidente recente e a una lunga convalescenza. Un anno fa, in seguito a un incidente, infatti, mi sono procurato delle ustioni dolorose. All’improvviso, le stanze dell’ospedale, le fasciature e le garze sono diventate una parte fondamentale della mia vita, e mentre iniziavo a disegnare, mi sono trovato a trasporre mesi di fisioterapia a contatto con dottori nei tanti intrecci, fasce e cinturini pendenti di questa collezione. Inoltre, la serie di molteplici fasce dorate che vedrete attorno alle mani delle modelle si ispirano ai set di anelli che ho adottato per cercare di celare le cicatrici in corso di guarigione. Accettando questo dolore passato e celebrando il potere della guarigione, in qualche modo sono stato in grado di tradurli in elementi meravigliosi nei miei design”.
Olivier Rousteing
Olivier Rousteing ha scritto di recente un articolo per British Vogue in cui racconta dell’incidente in modo esaustivo spiegando come abbia scoperto il potere trasformativo dell’onestà, nell’affrontare le sue paure nel corso del suo lungo cammino verso la guarigione.
UNO SGUARDO AL PASSATO
“Il nostro ultimo Balmain Festival, in parte, è stato anche una celebrazione del mio decimo anniversario come Direttore Creativo di Balmain. È un ruolo che ho assunto quando ero giovanissimo (incredibile pensare che avevo solo 25 anni!), nel 2011. Questa responsabilità ha influenzato ogni momento della mia vita negli ultimi dieci anni, ma, ovviamente, non avrebbe potuto essere altrimenti.
Abbiamo deciso di celebrare questi dieci anni di sfide, creazioni e cambiamenti incessanti con la riedizione di alcuni dei miei look preferiti. Ammetto che guardarli oggi tutti insieme mi dà una grande gioia. Quando stavo disegnando i primi di questi design, da ventenne occasionalmente sopraffatto dagli impegni, avrei sicuramente riso se qualcuno mi avesse detto che un giorno li avrei esposti come parte di una mia retrospettiva. Oggi, però, vedo chiaramente il loro ruolo di pietre miliari nel viaggio che mi ha portato dove sono oggi”.
Olivier Rousteing
UN’AGGIUNTA DELL’ULTIMO MINUTO
“Come se non avessimo già tutti abbastanza da fare...
Negli ultimi giorni di settembre, tutti i membri del team Balmain erano letteralmente sfiniti dopo aver lavorato freneticamente per settimane per sistemare ogni dettaglio della presentazione della collezione Primavera 2022 della Maison in occasione del concerto di chiusura del Balmain Festival dello scorso autunno.
Ed è stato proprio in quel momento che ho deciso di lanciare un’ulteriore sfida.
Ho deciso che Balmain avrebbe avviato per la prima volta una collaborazione con Mert & Marcus, per fare in modo che i due fotografi potessero realizzare la campagna fotografica per questi look primaverili direttamente dal backstage della Seine Musicale, la splendida sala concerti progettata da Jean Nouvel, dove ogni anno si svolge il nostro festival a metà strada fra una sfilata e un concerto rock.
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Forse non mi sono fatto molti amici lanciando queste sfide dell’ultimo minuto e imponendo un grosso carico di lavoro in più quando già avevamo i giorni contati; ma, in fin dei conti, come dice bene la nostra ultima campagna, tutta quella tensione e quell’impegno extra sono decisamente valsi la pena. Ciò che Mert & Marcus hanno saputo catturare a partire da quel momento mi ha conquistato subito: è uno sguardo autentico sul mondo dietro le quinte, che coglie perfettamente ciò che stava accadendo il giorno prima del grande momento. Le foto di Mert & Marcus hanno la qualità grezza e sincera di un’istantanea, e ritraggono i modelli e le modelle— Naomi Campbell, Carla Bruni, Lara Stone, Mariacarla Boscono, Adut, Jordan Barrett e Fernando Casablancas — in pose disinvolte sullo sfondo della platea della sala concerto e dei grattacieli della Parigi suburbana. In un certo senso, i nostri design Balmain appaiono ancora più seducenti e sensuali se abbinati alle pose spontanee e rilassate del gruppo di personalità iconiche che mi hanno ispirato fin dall’infanzia e di alcuni dei più straordinari talenti di oggi: un ensemble incredibile, che riflette chiaramente lo spirito forte, variegato e ribelle della moderna Balmain Army.
Il messaggio della collezione che abbiamo presentato lo scorso settembre, un messaggio gioioso ed estremamente personale su nuovi inizi e sullo straordinario potere liberatorio della sincerità e della guarigione, non poteva trovare miglior completamento di queste immagini. Ringrazio con tutto il cuore il mio team che mi ha sopportato con grande pazienza e Mert & Marcus per questa splendida campagna."
Olivier Rousteing
Photo Credits :
1 to 9: Francesca Beltran; Photo Credits 10 to 12: Maxwell- 10 to 14: Boby
- 15 & 16: BFA
- 17: Balmain Team
- 18: Getty Images
- 19 & 20: Maxwell
Credits :
Special Guest Audio: Beyoncé- Balmain Creative Director: Olivier Rousteing
- Episode Direction and Production: Seb Lascoux
- Balmain Historian: Julia Guillon
- Episode Coordination: Jeremy Mace
- Episode researched, written and presented by John Gilligan
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