IL NEW FRENCH STYLE: GERTRUDE, ALICE E PIERRE

STAGIONE 1, EPISODIO 4 :

BALMAIN PODCAST

Gertrude Stein e Alice B. Toklas, le due donne sedute in prima fila alla prima presentazione della Maison, furono tra le prime e le più importanti sostenitrici di Pierre Balmain.

Chi ha visto un film o letto un libro sullo straordinario fervore artistico che distingueva la Parigi di inizio Novecento sa bene chi fossero Gertrude Stein e Alice B. Toklas. Quando Pierre Balmain le incontrò erano già famose in tutto il mondo.

LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DI ALICE TOKLAS, DI MAIRA KALMAN

La grande fama di Gertrude Stein e Alice B. Toklas è dovuta in gran parte alla pubblicazione, nel 1933, dell’Autobiografia di Alice Toklas.

Nonostante il titolo, il libro fu scritto interamente da Gertrude Stein, che espresse la voce e la prospettiva di Alice Toklas per narrare la storia che desiderava raccontare.

Sortì esattamente l’effetto ricercato dall’autrice: diventò un best seller, fece arricchire la coppia e rese famosa Gertrude Stein (che era una grandissima narcisista, per usare un eufemismo).

Molto diversa da una tipica opera di Gertrude Stein, l’Autobiografia è una lettura facile, piena di indiscrezioni, concentrata sulle numerose e intriganti relazioni intessute tra la coppia e i talenti avanguardisti dell’epoca, tra artisti e intellettuali, offrendo un punto di vista privilegiato su quell’incredibile periodo storico.

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Per quasi novant’anni, l’Autobiografia è rimasta famosa e rispettata, tanto che gli editori di Modern Library la classificano ventesima tra i cento titoli migliori del XX secolo che raccontano una storia vera.
Maira Kalman, premiata illustratrice, autrice e designer, ne ha curato una recente riedizione del tutto nuova.
Creatrice di diverse indimenticabili copertine del New Yorker, Maira Kalman è famosa per il suo magistrale uso della pittura colorata abbinata a storie coinvolgenti.
Le sue caratteristiche storie illustrate sono la base delle colonne online del New York Times nonché degli oltre trenta libri, per adulti e bambini, di cui è autrice.
Per questa nuova edizione dell’Autobiografia di Alice Toklas, Maira Kalman ha creato oltre 70 illustrazioni, tutte basate sul testo di Gertrude Stein, arricchendo questo classico tanto amato, che risale ormai a ottantotto anni fa, di colori sorprendenti e allegri, per un effetto dei più apprezzati.
Maira Kalman è presente per il nostro podcast per parlare della sua nuova Autobiografia e della vita appassionante di Alice e Gertrude. Molto generosamente, ci ha anche permesso di usare alcuni dei dipinti della nuova edizione per illustrare questa breve panoramica sulla vita di questa coppia.

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LA GENERAZIONE PERDUTA

Gertrude Stein aveva un carattere straordinario e carismatico. Era una scrittrice e poetessa innovativa. Nonostante gran parte dei sui scritti potrebbe risultare piuttosto difficile da capire, è ormai pacifico il suo ruolo di pioniera della letteratura.

Gertrude Stein è anche celebrata per la sua decisiva influenza nel campo del teatro sperimentale in lingua inglese e della letteratura americana moderna. Fu un’importante promotrice dei più grandi autori del XX secolo, inclusi gli scrittori di punta della cosiddetta Generazione perduta, termine coniato da lei stessa.

Gertrude Stein strinse amicizia con molti scrittori americani, stimolandoli, guidandoli e a volte aiutando ad avviare la loro carriera. Parliamo di talenti quali Hemingway, Fitzgerald, Dos Passos, T. S. Eliot, Thornton Wilder, Ford Madox Ford, Sherwood Anderson e molti altri.

IL PRIMO MUSEO DI ARTE MODERNA AL MONDO

Gertrude Stein aveva anche un occhio straordinario. Aveva il grande dono di saper individuare, e poi di sostenere, i pittori più talentosi. La somma che riceveva dagli investimenti della sua famiglia in America non era sufficiente a permetterle di acquistare i famosi quadri impressionisti e post-impressionisti presenti nelle principali gallerie della capitale francese. Quindi, Gertrude Stein, insieme ai fratelli Leo e Michael, decisero di dedicarsi all’acquisto di opere originali di una nuova rosa di giovani artisti.

All’epoca, i talenti sconosciuti ancora da scoprire a Parigi erano molti. Gli Stein furono tra i primi a riconoscere la potenza e il genio delle nuove visioni di artisti quali Picasso, Matisse, Gris e Braque. E le creazioni leggendarie e inestimabili acquistate da quegli artisti allora sconosciuti ricoprivano ogni centimetro delle pareti dell’appartamento di Gertrude Stein e Alice Toklas.

Altrettanto incredibili erano gli ospiti che affluivano numerosi nei salotti che tenevano in quello stesso spazio.

Ogni sabato sera, Gertrude Stein e Alice Toklas riuscivano a riunire i talenti dell’epoca moderna facendo incontrare poeti, compositori, ballerini, pittori e scrittori d’avanguardia, senza contare i ricchi e i curiosi che non vedevano l’ora di conoscerli.

Zeppo di capolavori e traboccante di menti geniali, l’appartamento di Gertrude Stein e Alice Toklas al civico 27 di Rue de Fleurus divenne uno dei centri nevralgici della vita intellettuale e creativa dell’epoca moderna.

UN INCREDIBILE SALOTTO SETTIMANALE

Ogni sabato sera, Gertrude Stein e Alice Toklas riuscivano a riunire i talenti dell’epoca moderna facendo incontrare poeti, compositori, ballerini, pittori e scrittori d’avanguardia, senza contare i ricchi e i curiosi che non vedevano l’ora di conoscerli.

Zeppo di capolavori e traboccante di menti geniali, l’appartamento di Gertrude Stein e Alice Toklas al civico 27 di Rue de Fleurus divenne uno dei centri nevralgici della vita intellettuale e creativa dell’epoca moderna.

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LA CASA DI CAMPAGNA

Alice e Gertrude passarono gli anni della guerra lontane da Parigi, nella loro meravigliosa tenuta di campagna. Avevano iniziato a soggiornare qui dall’estate 1924 quando, partite da Parigi nella loro Ford T per visitare Picasso in Costa Azzurra, decisero di tagliare corto il viaggio e soggiornare in quella zona meravigliosa.

Nei decenni successivi decisero di stabilire qui una casa di campagna, che con gli anni divenne luogo di vacanza di molti amici e artisti parigini.

Questa dimora di campagna non era distante da Aix-les-Bains, luogo in cui la madre di Pierre Balmain aveva una delle sue boutique di abbigliamento. Durante l’occupazione, quando andava a trovare la madre in Savoia, Balmain intraprendeva un lungo tragitto in bicicletta solo per andare a trovare Alice e Gertrude, portando loro da Parigi i rifornimenti richiesti nonché gli abiti speciali in lana e i cappotti che gli domandavano di realizzare appositamente per loro.

La totale dedizione di Pierre Balmain alla coppia è visibile nei capi creati per loro durante l’occupazione. Prima di tutto, pedalava fino alla loro tenuta accompagnato dal suo taglierino per misurare e provare le nuove creazioni.

Quindi, ritornava da loro sempre in bicicletta per consegnare le creazioni finite.

Una volta venne addirittura fermato dalle autorità, che lo videro carico di enormi pacchi e sospettarono fosse un trafficante per il mercato nero.

Alice e Gertrude sottolinearono la necessità di abiti caldi e comodi che riflettessero la loro personalità ma anche il loro stile di vita di campagna; Balmain realizzò quindi completi e abiti in tweed che, nonostante testimoniassero comunque il suo esperto savoir-faire, non assomigliavano affatto alle creazioni sartoriali che disegnava a Parigi proprio in quello stesso periodo.

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UNA DEDIZIONE CHE NON TEME LA PROVA DEL TEMPO

Alla morte di Gertrude, Pierre scrisse ad Alice promettendo che sarebbe rimasto fedele a lei, la sua “madre americana”.

Balmain mantenne la promessa, rimanendo molto vicino ad Alice Toklas per i ben ventun anni di vedovanza.

Come si può vedere in questa fotografia, riservava sempre un posto in prima fila per Alice a ogni presentazione Balmain. E quando gli fu conferita la medaglia per la legione d’onore francese, è a lei che chiese di accompagnarlo alla cerimonia.

J'AI DEUX AMOURS 

Quale canzone potrebbe abbinarsi meglio a un episodio che si concentra su una dei tanti espatriati che hanno trasformato così profondamente la vita di questa città e la storia dell’arte, se non il classico “J’ai deux amours” di Josephine Baker?

Josephine Baker, immortalata da Picasso e descritta da Ernest Hemingway come “la donna più sensazionale che nessuno abbia mai visto”, condusse una vita straordinaria tra arte, resistenza e impegno; la Maison Balmain va fiera della sua annosa associazione con questa leggenda francese.

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Josephine Baker, nata Freda Josephine McDonald a East Saint Louis, originariamente cantò questa canzone d’amore per la sua città adottiva, Parigi, negli anni Trenta, reinterpretandola nei decenni successivi in tante altre versioni. La maggior parte di esse contiene questi versi: “On dit qu’au-delà des mers Là-bas sous le ciel clair Il existe une cité Au séjour enchanté Et sous les grands arbres noirs Chaque soir Vers elle s’en va tout mon espoir”.
(Si dice che al di là del mare Laggiù sotto il cielo chiaro C’è una città In una terra incantata E sotto i grandi alberi neri Ogni sera Tutte le mie speranze si rivolgono a lei). Questa città, al di là del mare, è la città di luce che aveva accolto e dato ospitalità a Josephine Baker, insieme a tanti altri rifugiati, artisti e intellettuali, attirati dalla creatività e dalla libertà che contribuirono a fare l’unicità di Parigi all’epoca di Josephine, Alice, Gertrude e di tutti questi straordinari talenti che frequentavano i famosi salotti di Rue de Fleurus.

“J’ai deux amours Mon pays et Paris. Par eux toujours Mon cœur est ravi”.
(Ho due amori Il mio paese e Parigi. Per loro sempre Il mio cuore è colmo di letizia).

“TWO LIVES” DI JANET MALCOLM

Janet Malcolm, la grande scrittrice newyorchese, investigò sul modo in cui la coppia riuscì a sopravvivere durante la guerra nel suo libro “Due vite” (“Two lives”) pubblicato nel 2007. Chi volesse avere il quadro completo della vita di questa coppia può leggere il libro o l’articolo del New Yorker che Janet Malcolm scrisse sulla vita di Gertrude Stein e Alice Toklas durante la guerra.

Janet Malcolm spiega che Gertrude Stein si rivolse a Bernard Faÿ, amico di lunga data che incontrò per la prima volta nel 1924, per il suo sostegno e la sua protezione. Bernard Faÿ era stato nominato amministratore della Biblioteca Nazionale durante l’occupazione. Era un uomo vile che pare avesse compiuto molti atti altrettanto vili; fu infatti condannato ai lavori forzati, dopo la guerra, per aver collaborato con i Nazisti.

Ovviamente, si trattava di tempi pericolosi e le circostanze in cui si ritrovò la nostra coppia erano lungi dal garantire loro sicurezza. Dopotutto, erano due donne lesbiche, ebree e americane che vivevano nella campagna francese durante l’oscura epoca della Repubblica di Vichy e dell’occupazione nazista.

E, ovviamente, molti in quest’epoca si sentirono costretti a scendere a compromessi sperando in una qualche protezione o, spesso, solo per sopravvivere.

    • Photo Credits :

      01 : Maira Kalman painting of Gertrude Stein and Alice B Toklas of the new edition of The Autobiography of Alice B Toklas. By Gertrude Stein and Illustrated by Maira Kalman Penguin Press New York 2020
    • 02 : Cover of the new edition of The Autobiography of Alice B Toklas. By Gertrude Stein and Illustrated by Maira Kalman Penguin Press New York 2020
    • 03 : Ernest Hemingway, painted by Maira Kalman for the new edition of The Autobiography of Alice B Toklas. By Gertrude Stein and Illustrated by Maira Kalman Penguin Press New York 2020
    • 04 : Gertrude Stein and Alice B Toklas with Basket, painted by Maira Kalman for the new edition of The Autobiography of Alice B Toklas. By Gertrude Stein and Illustrated by Maira Kalman Penguin Press New York 2020
    • 05 : Stravinsky and Nijinsky, painted by Maira Kalman for the new edition of The Autobiography of Alice B Toklas. By Gertrude Stein and Illustrated by Maira Kalman Penguin Press New York 2020
    • 06 : Gertrude Stein and Alice B Toklas’ country home, painted by Maira Kalman for the new edition of The Autobiography of Alice B Toklas. By Gertrude Stein and Illustrated by Maira Kalman Penguin Press New York 2020
    • 07 : Alice B. Toklas seated in the front row of a Balmain presentation, possibly in 1949. Balmain house photo.
    • 08 : Photo: Anefo, CC0, via Wikimedia Commons
    • Credits :

      Balmain Creative Director: Olivier Rousteing
    • Special Podcast Guest: Maira Kalman
    • Music: J’ai Deux Amours — Josephine Baker
    • Additional Music: Jean-Michel Derain
    • Episode Direction and Production: Seb Lascoux
    • Balmain Historian: Julia Guillon
    • Episode Coordination: Alya Nazaraly
    • Research Assistance: Fatoumata Conte and Pénélope André
    • Digital Coordination/Graphic Identity: Jeremy Mace
    • Episode researched, written and presented by John Gilligan
    • Podcast Webpages Design and Text: John Gilligan
    • To explore further:

      The Autobiography of Alice B Toklas; By Gertrude Stein, Illustrated by Maira Kalman (Penguin 2020)
    • Pierre Balmain’s Autobiography: My Years and Seasons (Doubleday, 1965)