AUTUNNO 2022 BALMAIN

Il messaggio di Saint-Exupéry sulla parete riassume tutto alla perfezione: “È molto più difficile giudicare sé stessi che giudicare gli altri. Se riesci a giudicare bene te stesso, sei un vero saggio”.

Davanti al veleno dei giudizi denigratori di utenti anonimi, Olivier Rousteing si rende conto che l’unica risposta possibile all’inaudita capacità di shaming dei social media è di confrontarla a testa alta, di farvi fronte con onestà e chiarezza, traendo il coraggio dal sostegno e dall’amore degli altri. Una scoperta fondamentale per il designer, un cambiamento radicale nel comportamento che descrive come “davvero liberatorio”.

Un’esperienza che spiega il motivo della presenza predominante dei colori pallidi in passerella (bianchi, crema, pastello, denim chiari).

Nell’universo Balmain, non sono tonalità legate alla dolcezza e alla vulnerabilità, bensì colori che servono a ricordarci che esiste un modo speciale di esercitare un’influenza costruttiva, un modo che deriva dalla verità e dalla trasparenza.

Questo sorprendente potere liberatorio spiega anche gli improbabili abbinamenti del pizzo e di altri tessuti apparentemente leggeri e fragili al metallo e al neoprene.

Le silhouette caratteristiche della collezione si ispirano alla sicurezza, elaborando il potere protettivo di scialli, scudi e gilet.

Un finale Balmain couture

Il terzo atto di questa serata speciale ha messo sotto i riflettori un potente gruppo di abiti che fondevano sapientemente i nuovissimi codici della stagione con le firme iconiche inaugurate nel 1945, nella prima presentazione sartoriale di Pierre Balmain, quando il suo strabiliante e fresco “New French Style” rese chiaro a tutti il ruolo centrale di Parigi, destinata a riguadagnare presto il suo titolo di capitale mondiale della moda.

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TONI TENUI

I colori tenui sono stati protagonisti della passerella. Nell'universo Balmain, queste tonalità ci ricordano che esiste un tipo particolare di forza propulsiva che deriva dalla verità e dalla trasparenza.